All’UNIVERSITA’, MOSTRA FOTOGRAFICA: Partigiani Sovietici in Italia e nel Friuli

Mostra fotografica inerente la storia poco conosciuta dei 5000 partigiani sovietici che operarono in Italia, di cui oltre 500 in Friuli. Dice in proposito lo storico Mimmo Franzinelli: “…Un particolare appreso in anni di interviste a protagonisti della Resistenza Lombarda; tutti ricordavano ammirati la straordinaria bravura dei Russi nel maneggiare le armi, assai superiore alla media dei nostri partigiani, che in questo campo erano spesso dei volonterosi (e a volte pasticcioni) autodidatti. La propensione dei russi “a fare gruppo”, per intuibili ragioni culturali e linguistiche, ma pure per un irrefrenabile anelito all’autonomia. Fattore, quest’ultimo, talvolta all’origine di frizioni con i CLN regionali, che vedevano negativamente l’esistenza di formazioni estranee alla propria rete (vi furono, in alcune situazioni, contrapposizioni frontali e persino – sebbene raramente – scontri armati). Dovremmo riflettere sulla complessa trafila di questi uomini, dapprima mobilitati con l’Armata Rossa, quindi catturati dai tedeschi e deportati in condizioni terribili nei Lager, poi indotti ad inserirsi con funzioni ausiliarie nel Corpo d’occupazione germanica in Italia e finalmente passati con la Resistenza. In caso di cattura, i nazisti li avrebbero senz’altro fucilati, quali disertori.
………………….”, conclude il giornalista Toni Capuozzo “…Della presenza di partigiani russi sapevo solo quello che chiunque abbia avuto per amici dei partigiani sapeva: il nome di battesimo imposto al figlio in onore del russo caduto, e qualche racconto di amicizie frugali, rese mute dalle barriere linguistiche.  E’ un angolo rimasto non illuminato, ed è forse possibile farlo con più libertà ora che non esiste più l’Unione Sovietica, e non è possibile ad alcuno strumentalizzare una presenza “estranea” per oscurare il carattere nazionale, e perfino risorgimentale, della Resistenza.  Nello stesso tempo a me pare che, visto dal nostro angolo geografico, la presenza di partigiani russi racconta che la lotta al nazifascismo non fu solo questo, né la seconda guerra mondiale fu solo lo scontro tra gli Alleati e l’Asse. In quel crogiolo tragico si consumarono nazionalismi minori, scontri di classe e di ideologie: tutti ricordiamo bene la vicenda dei cosacchi in Carnia. C’erano russi da una parte e dall’altra, così come c’erano slavi che incarnarono la resistenza più lunga e gloriosa, e altri che furono alleati del nazismo, e del fascismo. Insomma, benvenuto un lavoro che mette a fuoco un versante poco noto, e nello stesso tempo credo vada a rappresentare un omaggio a chi si trovò a combattere anche per la nostra libertà..”
La Mostra è stata allestita a Mosca, sotto l’egida di ZURART, fa tappa all’ Università di Udine, Palazzo Toppo Wasserman fino al 10 ottobre 2016, poi sarà allestita a Taranto, a Pisa e a Torino, per giungere infine al Consiglio Europeo a Strasburgo. Collaborano all’iniziativa gli studenti dello Stringher diretto dalla dott.ssa A. M. Zilli.

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La dott.ssa A.M. Zilli, presidentessa dell’Associazione Umanità dentro la Guerra

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Alcune foto dell’evento
Locandina della mostra
Volantino della mostra moscovita
Comunicato stampa
Articolo Messaggero Veneto 01 ottobre 2016
Collegamento alla pagine del sito Sputniknews
Il Comandante Daniel in Friuli
Discorso del Presidente dell’Anpi Provinciale di Udine Dino Spanghero
Articoli di giornale
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Discorso del Presidente Spanghero

 

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