SACRARIO DI REDIPUGLIA – aprile 2013

Per ricordare la figura di Ferdinando Pascolo “Silla” in coincidenza con il secondo anniversario della scomparsa 28 aprile 2011, il suo nome è risuonato nell’Omelia tenutasi presso il Sacrario di Redipuglia.
E’ un Sacrario dedicato ai caduti della I° Guerra mondiale, esso richiama alla mente i nazionalismi del secolo scorso, nazionalismi che non hanno cessato di mietere vittime, anzi proprio quei nazionalismi sono sfociati nei tragici eventi del II° conflitto.
Oggi quel Sacrario e quei morti vogliono parlare ancora, vogliono consegnarsi a un’Europa che va unificandosi. Non è un caso che la Cappella che si trova sulla sommità di quell’imponente e maestosa scalinata che ripete ossessivamente “PRESENTE” venga destinata alla Regina della Pace, alla madre di tutti i soldati di tutte le guerre, ad una Madre che vuole ricongiungere gli Europei con un abbraccio fraterno e solidale. Per dare un segno di questa svolta la Regina della Pace è richiamata in 19 lingue, tanti erano gli idiomi parlati da chi si è fronteggiato sul Carso e poi c’è la frase di Ferdinando Pascolo “Silla” che ha incontrato una madre sull’Ansa del Don. Quella frase è posta alla base della statua della Regina della Pace, una Assunta senza corona, una Madre.
“… in quel soldato italiano stanco avevano visto semplicemente uno come loro … e quella donna, che io trattai con rispetto, si comportò come tutte le madri di tutti i figli in guerra”. Una regina di pace.
Ferdinando Pascolo Silla, fronte russo 1942

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t_Regina della Pace - Altare

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